Non è una scoperta per nessuno, purtroppo. In Europa e in America, ma anche in tutto il resto del mondo, coronavirus fa rima con crisi economica, crisi dei profitti, delle vendite, dei guadagni etc…
In una parola: crisi. Tutta l’economia degli Stati (e nei paesi più industrializzati lo si avverte con maggiore durezza) si è fermata, per permettere ai sistemi sanitari nazionali nelle persone di medici, infermieri, ricercatori, epidemiologi etc di combattere il virus a spada tratta.
Lock-down significa assenza di contatti per avere assenza di contagi; negozi, fabbriche, ditte, scuole, università: tutto chiuso. Tutti i servizi, fatta eccezione per quelli essenziali, sono stati sospesi in Italia e in diversi altri Paesi Europei e gli Stati Uniti stanno imitando l’Europa.
Bene, per quanto riguarda il virus. Queste misure sono assolutamente necessarie per circoscrivere l’infezione, limitare i contagi, diminuire i casi gravi, che necessitano di terapie intensive, ma soprattutto cercare di diminuire il vero dramma di questo virus: i decessi. I decessi che hanno raggiunto cifre impressionanti, peggio di una guerra e il lock-down è l’unica soluzione per non dovere piangere altri morti.
Ma l’economia? L’economia sta vivendo il periodo più buio dopo la seconda Guerra Mondiale.
In Italia, in Europa e sicuramente anche negli Stati Uniti, si prospettano tempi difficili. Sarà necessario limitarsi ad acquistare il necessario, evitando tutte le spese superflue e prepararsi a una riduzione del lavoro. Sia per dipendenti che per liberi professionisti inizierà un periodo non facile e dovranno impegnarsi al massimo per potersi risollevare da questa crisi nel minor tempo possibile.
COSA SUCCEDE IN PARAGUAY?
Anche il Paraguay è stato raggiunto dal Coronavirus ed ha attuato importanti misure di sicurezza per contenere i contagi e cercare in tutti i modi di limitare la circolazione di questo terribile virus.
Anche in Paraguay si è attuato il lock down, sebbene i numeri in proporzione non siano quelli dell’Europa e degli Stati Uniti, e fabbriche, negozi e servizi non essenziali sono stati chiusi.
Tuttavia, non è possibile non notare che questo piccolo e dinamico Paese abbia una determinazione e una tenacia fuori dal comune. L’economia, nonostante la forte scossa subita a causa del Coronavirus, sta tenendo e sta tenendo molto bene.
Sono i numeri che parlano: la Banca Centrale del Paraguay ha pubblicato nel mese di aprile una relazione che riguarda le Aspettative di Variabilità Economica. Questi dati affermano che in Paraguay l’inflazione è del 3,5% e si prevede che nel 2021 toccherà il 4%.
Quindi, si prevede che per i prossimi 12 mesi e considerando l’orizzonte della politica monetaria (che si attesta tra i 18 e i 24 mesi, cioè ad aprile 2022), l’inflazione nel Paese non supererà il 4%, nonostante il drammatico periodo della pandemia mondiale.
Considerando l’inflazione su base mensile, questa relazione fa presente che nel mese in corso (aprile 2020) l’inflazione mensile si attesta allo 0,2%; un dato che è inferiore sia a quello di Aprile 2019 (0,3%) sia a quello di marzo 2020 (0,3%). E per il mese di maggio 2020 gli esperti prevedono un’inflazione non superiore allo 0,3%.
Per quanto riguarda, invece, le prospettive di crescita economica, gli economisti prevedono una crescita dell’economia pari all’1,5% per l’anno 2020 e di ben 3,5% per l’anno 2021. Una prospettiva davvero eccezionale.
Se ci riferiamo all’evoluzione del cambio nominale dal guaraní (la moneta locale del Paraguay) al dollaro statunitense, vediamo che in questo momento, ad aprile 2020, un dollaro corrisponde a 6475 guaraní e per il mese di maggio ci si aspetta che un dollaro valga 6545 guaraní. Per la fine del 2021 gli economisti prevedono che questo dato si attesti a 6600.
Che dire? La laboriosità e l’intraprendenza di questo piccolo Paese, unitamente alla sua grande apertura agli stranieri, che sempre più spesso richiedono la residenza permanente per vivere in Paraguay e godere dei molti benefici fiscali, stanno a quanto pare, dando i loro frutti..!
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