La Banca Centrale del Paraguay (BCP) ha condiviso la documentazione sull’inflazione del mese di luglio. La percentuale raggiunta in tale mese è stata pari a -0,3%.
Le autorità hanno spiegato che la causa è da ricercarsi nella riduzione dei prezzi dei generi alimentari, soprattutto verdura, frutta e carni bovine.
Secondo ciò che è stato comunicato dalla Banca Centrale, l’inflazione dell’anno accumulata corrisponde all’ 1,6%, mentre l’inflazione interannuale si è attestata al 4%. In cifre, si calcola sui 0,5 punti percentuale in meno, rispetto ai primi sette mesi del 2017.
L’inflazione sottostante esclude frutta, verdura, servizi a tariffa e carburanti. A luglio questo dato si è attestato sullo 0%.
Gli esperti hanno giustificato questa cifra basandosi sulla riduzione dei prezzi dei prodotti maggiormente presenti all’interno di una spesa di base. Tra questi, la verdura e i tuberi freschi con una diminuzione di prezzo pari al 9,8%.
Per parte loro le carni bovine sono risultate più convenienti del 3% rispetto al mese precedente. La cifra generata è relativa all’aumento della lavorazione e ad un incremento dell’offerta nel mercato interno.
Un altro dato che è diminuito riguarda la frutta secca, la cui posizione è risultata del 5,5% inferiore rispetto a luglio.
Tuttavia, le farine o i prodotti da forno sono aumentati a causa delle cattive condizioni climatiche, che potrebbero influenzare il raccolto. Inoltre, questa condizione potrebbe incidere vistosamente sulla produzione dei cereali in generale.
A luglio il carburante ha avuto una leggera riduzione e questo risponde piuttosto a una stabilità dei prezzi.
Per quanto riguarda il settore lattiero caseario, esso è stato influenzato durante il periodo invernale. In questo modo è stata limitata l’offerta e questo ha contribuito al rialzo dei prezzi.
Ulteriori cifre
Il Paraguay ha chiuso il 2017 con un’inflazione pari al 4%, superiore, cioè, al 3% registrato nel 2016. Va sottolineato che, nonostante l’inflazione sia superiore all’obiettivo del 3% fissato dalla Banca Centrale del Paraguay, tuttavia per quest’anno stiamo parlando di cifre assolutamente positive.
La BCP ha calcolato che a metà dicembre l’economia del Paese sarà cresciuta del 4,5% durante il 2018. Il motivo per cui è stato realizzato questo calcolo è per recuperare l’agricoltura e i settori non tradizionali.
Le prospettive indicano che il miglioramento dell’economia quest’anno sarà accompagnato da una tassa di inflazione pari al 4%.
La Banca Centrale del Paraguay ha formulato un progetto di crescita relativo all’anno in corso, stimando che il PIL aumenterà del 4,7%. In precedenza era 0,2%.
Questo aumento è stato attribuito al dinamismo che hanno saputo mantenere in diversi settori secondari della nazione, tra i quali sono particolarmente rilevanti il settore delle costruzioni, il settore elettrico e idrico e quello produttivo.
Inoltre, nel rapporto si considera come anche il settore terziario abbia influito positivamente.
Il commercio e il governo sono alcuni dei servizi inclusi in questa crescita a pianificata.
La BCP prevede che il settore primario avrà una tassa interannuale pari all’1,7%.
Per quanto riguarda la produzione agricola di soia e mais, si stima che sarà maggiore di quella dell’anno scorso. Il Ministero dell’Agricoltura e dell’Allevamento ha in precedenza espresso le motivazioni per cui vi è stata una continua espansione nel settore agricolo durante il 2018. La Banca Centrale del Paraguay ha progettato che questo aumento sarà dell’1,8% per gli investimenti che sono stati effettuati in questo settore.
Va sottolineato che nel documento si è parlato dell’aumento della percentuale della carne bovina. Tale cifra sarà del 15% nel corso dei prossimi due o tre anni.
Nel suo rapporto la Banca Centrale del Paraguay ha considerato che il Paese è situato in una delle zone più dinamiche. In questo modo tutte le esportazioni e le importazioni si manterranno rispettivamente con un tasso di crescita pari al 5% o al 6%.
A proposito delle imposte, le autorità hanno spiegato che il tasso di variazione sarà simile a quello registrato nel 2017. Pertanto, sarà possibile stabilire un 5% per il prossimo periodo.
Per quanto riguarda i sottosettori come, per esempio, il governo generale e il commercio, essi dovrebbero aumentare. E, per ognuno, le cifre oscillerebbero dal 6 al 6,3%.
A sua volta con il 6% si è fatto riferimento alla crescita del settore secondario, all’interno del quale si possono trovare, tra gli altri prodotti, carne e prodotti chimici. Nel frattempo, i servizi aumenterebbero del 4,4% interannualmente.
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